Mostra di pittura

06/03/2022-20/03/2022
Villa Pisani – Riviera Giovanni Battista Belzoni 22, 35043 Monselice PD
Ingresso Gratuito
Richiesto il Green Pass Rinforzato
In collaborazione con il Comune di Monselice, l’Assessorato alla cultura e Villa Pisani
Ingresso gratuito.
English version here >> “Il segno opposto” l’arte femminile ed il femminile nell’arte di Selene Bozzato |”The opposite sign” and the feminine in Selene Bozzato’s art
INTRODUZIONE DI SELENE BOZZATO
L’esposizione si snoda in tre sale, in una di queste ho deciso di omaggiare quattro artiste e descriverle con la mia sensibilità.
Con i miei lavori parlerò di Camille Claudel, Jeanne Hébuterne, Dora Maar e Niki de Saint Phalle.
Tre di loro hanno dovuto soccombere al patriarcato e al maschilismo mentre l’ultima ha usato quel dolore e quel abuso per far esplodere, nel vero senso del termine, la sua arte.
Le artiste hanno come filo conduttore la “follia”, quella per cui sono state condannate e hanno pagato con la loro arte.
Questo filo rosso ci riporta anche all’obiettivo promosso dall’associazione di cui sono co-fondatrice (Punto e Virgola-Lo scrigno), ovvero la sensibilizzazione e il supporto ai disturbi dell’umore e malattie mentali.
Le altre due sale racconteranno la mia ricerca sulla femminilità e la sua espressione non solo nell’arte ma anche nel mondo quotidiano.
In collaborazione con il Comune di Monselice, l’Assessorato alla cultura e Villa Pisani.
Ingresso gratuito.
Scopri cosa ne pensiamo! >> IL SEGNO OPPOSTO. L’arte femminile e il femminile nell’arte
RACCONTARE LA STORIA DELLE DONNE
Un percorso d’amore e d’arte di Selene Bozzato Di Emanuela Mazzotti Biondani
Raccontare la storia delle donne attraverso l’arte declinata in tutte le sue espressioni: dal teatro alla poesia arrivando alla pittura, un percorso che si snoda attraverso lo sguardo interiore di una donna che conosce la sofferenza muta e buia della solitudine che finalmente trova espressione nel gesto del tracciare il segno, modellare il colore.
Selene Bozzato ama coniugare la pittura con il teatro e la scrittura; autrice di un libro sul disagio psicologico, La luna nel bosco, da cui ha tratto uno spettacolo teatrale è co-fondatrice dell’associazione Punto e virgola – Lo scrigno. Un bilancio del suo lavoro dopo un impegno che dura ormai da quasi vent’anni, è l’occasione di questa mostra nelle belle sale affrescate di villa Pisani, dal titolo “Il segno opposto”, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Monselice.

Maddalena.
Tecnica mista su tela. 50×50
Selene Bozzato
Ventisette lavori a carboncino, olii su tela e tecniche miste che hanno come protagonista la donna. Donne nell’arte e Arte delle donne, ovvero le figure femminili che sono protagoniste silenziose e spesso troppo appartate dell’arte tutta al maschile, come “cosa da uomini”. Ripercorrere le biografie e la storia artistica di alcune di loro è un omaggio a grandi personaggi femminili e al contempo una raffinata lettura interpretativa della loro storia personale e della sorte che hanno condiviso. Un’istantanea empatia si stabilisce tra noi e loro, che parliamo lo stesso linguaggio di segni muti quanto inequivocabili, sperdute come siamo tutte nei meandri di un vivere separato e frammentario, immutabile nella stessa solitudine.
Rusalka
dedicato a Jeanne Hebouterne
A guardarle così, uno dietro l’altra queste opere parlano di malinconia, di ferite dell’anima ma anche di rinascita e soprattutto riscatto. Colpisce tra i dipinti uno in particolare fra tutti: Rusalka, dedicato a Jeanne Hebouterne la compagna del grande Modì, morta suicida giovanissima. La ragazza fluttua nell’acqua come fosse una dea, il corpo flessuoso e gli occhi chiusi, abbandonata. Rusalka è un’onda, un mito antico che incanta e affascina ma come in “Ondine” di Klimt dice dell’impossibilità di appartenere ad un uomo. Pura natura di acqua e di luce Rusalka appartiene al lago e alla notte e qui resterà per sempre. Vengono in mente le parole di Ada Merini, grande poetessa contemporanea, che di tutti i mali teme più di ogni altro la solitudine così come le stesse parole di Selene la definiscono: “un acido che corrode, niente più da dire, niente più da raccontare”.
tarlo
dedicato a dora maar
Lo sfondo costruito con intense pennellate gialle e nere: “Tarlo” è un vortice di colore in primo piano e l’improvviso apparire di un volto, gli occhi cancellati a forza di graffi, senza identità. Nessuno conosce l’intima paura di questa donna, la sua paura di guardare e di essere guardata. Le è stato tolto tutto. E una metafora dell’abbandono forzato, della perdita di sé e dell’ispirazione artistica. Racconta dell’impossibilità di dare voce all’arte se l’artista è svuotato, impoverito. Dora Maar, a cui questo dipinto è dedicato, è un esempio di questo “patire” l’arte, quando il desiderio è spento e la forza creatrice muta.
La forza creatrice viene spesso scambiata per follia e molti, soprattutto donne, sono stati oggetto di terribili segregazioni senza comprenderne la straordinaria innovazione artistica e la dedizione al lavoro creativo.
rimando a camille claudel
Il corpo è spesso il luogo dell’arte, verità questa che è stata apprezzata solo in tempi relativamente recenti con la Body art o le performance di artiste note come Marina Abramovic. Il corpo e le sue tentazioni e frustrazioni: “Hell is overburnered” oppure “ Who will remember your name?” mostrano la fiamma che brucia dentro la mente , che illumina e consuma. Sullo sfondo rosso scuro, segnato da pennellate nere che ritagliano il nudo, la figura femminile è colta in un gesto di disperazione. Selene immortala una donna forte e fragile allo stesso tempo, consapevole del suo destino tragico tradotto in un segno che “taglia” lo spazio come una coltellata e lo blocca in un fermo immagine. E facile intravedere in questa pittura quasi scultorea una sensibilità umana e femminile che rimanda alla vicende della scultrice Camille Claudel, allieva amata dal grande Rodin, considerata al pari del maestro come “genio di Francia” e poi rinchiusa brutalmente dalla famiglia in manicomio per una questione di malintesa “convenienza sociale”.
La dimostrazione che l’arte può essere un mezzo di salvezza e riscatto dal proprio dolore e strumento per cambiare il profilo della storia, trova ragione in opere dove la protagonista femminile, ritratta di profilo o di tre quarti, occupa lo spazio come fosse sospesa, si libra nell’aria con il profilo rivolto verso l’alto o in piena luce. Questi soggetti dicono di un nuovo equilibrio raggiunto dall’artista, sia sul piano formale che dei contenuti, aprendo la porta ad una consapevolezza di sé e dell’arte come portavoce di realtà misconosciute e alienanti che invadono l’universo femminile. Queste opere rappresentano un passo avanti nel riconoscimento di un’ipotesi di felicità possibile: I “cieli di Selene”, “Nella luce” diventano quindi il punto d’arrivo di uno stile personale e riconoscibile.
lilith
dedicato a niki de saint phalle
Non è certo un caso se fra le artiste apprezzate da Selene rientri l’effervescente Niki de Saint Phalle che ha saputo trasformare la sua debolezza in forza, sublimando il dolore della sua terribile infanzia in energia creativa controcorrente. Facendo dell’arte una sorta di grimaldello, l’artista francese scuote l’arte internazionale degli anni ‘60 dal “vecchiume” e dalle regole accademiche, votandosi ad una libera espressione di sé con strumenti e mezzi inusuali per l’arte del tempo. “Lilith” è il simbolo di una donna visionaria e libera dagli schemi convenzionali, lontana dai ruoli che tradizionalmente le vengono imposti. I lunghi capelli rosso fuoco incorniciano il volto della figura che si mostra stante come una statua a dominare lo spazio. Lo sguardo è sicuro, nessuna incertezza o ripensamento, un cerchio rosso racchiude al suo interno il serpente tentatore: un magico cerchio è forma perfetta e allo stesso tempo luogo d’azione della “strega” che unisce il mistico e il carnale.
Il segno negativo cementato in regole ancestrali di Lilith come essere demoniaco assume al contrario una valenza positiva come un esplosivo segno di riscossa e libertà di esistere. La libertà artistica finalmente conquistata da Selene.
Commento critico di Emanuela Mazzotti Biondani.
Ingresso gratuito.

Rusalka. 2022
Tecnica mista su su tela 130×80
Selene Bozzato
QUANDO?
Dal 06 al 20 marzo 2022
ORARI
Lunedì – Marterdì – Giovedì : 9.00 – 14.00
Mercoledì e Venerdì: 9.00 -17.00
INAUGURAZIONE: domenica 6 marzo alle ore 16:00 con la presenza dell’artista e visita guidata.
Ingresso gratuito.
DOVE?
Villa Pisani – Riviera Giovanni Battista Belzoni 22, 35043 Monselice PD
Ingresso gratuito.
MISURE ANTI COVID-19
Saranno adottate misure anti Covid-19 e saranno valide tutte le norme nazionali e regionali in vigore al momento dell’evento.
Per accedere alle sale espositive e visitare la mostra è obbligatorio esibire il Green Pass rafforzato.
Ingresso gratuito.
COME CONTATTARE L’ORGANIZZATORE?
Un’istantanea empatia si stabilisce tra noi e loro, che parliamo lo stesso linguaggio di segni muti quanto inequivocabili, sperdute come siamo tutte nei meandri di un vivere separato e frammentario, immutabile nella stessa solitudine.
IL SEGNO OPPOSTO l’arte femminile e il femminile nell’arte
Commento critico di Emanuela Mazzotti Biondani.
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