
Dal 16/12//2021 Al 18/04/2022
Palazzo Leoni Montanari – Contra’ Santa Corona 25, Vicenza (VI)
Ingresso 5€
Richiesto Green Pass Rafforzato
Curato da: Arianna Rinaldo
Supervisione scientifica: Barbara Costa, responsabile Archivio Storico di Itesa Sanpaolo
A chi è rivolto: Amanti di fotografia; Appassionati di fotografia di reportage; Curiosi di approfondire il periodo del dopoguerra italiano.

L’esposizione, curata da Arianna Rinaldo con la supervisione scientifica di Barbara Costa, responsabile Archivio Storico di Intesa Sanpaolo, inaugurata il 16 dicembre all’ultimo piano di Palazzo Leoni Montanari a Vicenza, si conclude il 18 aprile 2022.

Palazzo Leoni Montanari viene iniziato, nel 1678, per volontà di Giovanni I Leoni Montanari, che decise di far erigere una grande residenza per un bisogno di promozione sociale all’interno della vita cittadina vicentina. Infatti, la famiglia Montanari aveva raggiunto una solida posizione economica non per ereditarietà ma con la produzione e il commercio dei tessuti. La costruzione, in due fasi, terminò nel secondo decennio del Settecento. L’architettura barocca del palazzo è la testimonianza delle aspirazioni di questa famiglia e del nuovo ruolo che ambiva a ricoprire, sfortunatamente la documentazione d’archivio non riporta notizie certe sull’identità degli autori della costruzione. All’inizio del Novecento la residenza passò alla Banca Cattolica del Veneto che vi stabilì la direzione generale. Sopravvissuto indenne ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, subì un importante restauro nella seconda metà degli anni 70. Nel corso degli anni Novanta, dopo essere passato al Banco Ambrosiano del Veneto, Palazzo Leoni Montanari ospitò numerose iniziative culturali.
Dal 1999, dopo esser confluito in Intesa Sanpaolo, subì un nuovo restauro e un adeguamento tecnologico che ha permesso l’apertura di Gallerie di Palazzo Leoni Montanari con l’intento di perfezionare la vocazione culturale del palazzo.


Come Saremo. L’Italia che ricostruisce. è una selezione di 44 foto storiche tratte dell’Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo che raccontano l’Italia del dopoguerra. Questa esposizione vuole offrire un forte esempio di resilienza e resistenza, che privilegiano l’entusiasmo, l’azione e la gestualità ottimista nel ventennio cruciale della storia italiana della ricostruzione e del boom economico. Il forte potere evocativo dei volti e dei gesti catturati in questi scatti mostrano una nuova, riconquistata ‘normalità’ che si trasforma in pochi anni nel cosiddetto ‘miracolo’ economico italiano. Viene naturale pensare alla situazione odierna e all’attuale bisogno di rinascita.

La mostra consente al visitatore di tuffarsi nel periodo del dopoguerra attraverso le situazioni immortalate nelle foto che sono presentate, avendo così la possibilità di vedere molte sfaccettature diverse che hanno caratterizzato quegli anni. Il percorso, in cui la persona si muove, si sviluppa in sezioni con all’inizio un testo, in doppia lingua, che contestualizza ogni gruppo permettendo di comprendere più a fondo la selezione fatta dalla curatrice. Ogni parte, che compone Come Saremo. L’Italia che ricostruisce., è inoltre scandita dalla variazione della colorazione di tutta la superficie espositiva. Questo genera un ambiente immersivo che aiuta la persona, che vive questa mostra, nel comprendere la voglia di innovazione, frenesia e attività da cui è scaturito il miracolo economico italiano.

Inoltre, mano a mano che ci si inoltra nell’itinerario tracciato nelle sale delle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, si approfondisce il parallelismo che si viene spontaneamente a creare tra passato e presente. Nella mente del visitatore, infatti, la situazione che si viveva negli anni del dopoguerra in Italia si assimila a quella che attualmente si sta affrontando in questo periodo post-pandemico nel nostro paese, mutuando anche una sensazione di ottimismo. Basandosi sulle passate esperienze, viste in mostra, si assume un atteggiamento positivo verso le possibilità che si verranno a creare nel prossimo futuro.



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Consiglio: Vivendo questa mostra si ha la possibilità di assimilare un po’ del sentimento positivo che permeava gli anni del boom economico italiano.
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Lo scopo dell’esposizione fotografica è quello di mostrare al visitatore come il nostro paese sia riuscito a riprendersi dopo la seconda guerra mondiale, un tempo in cui ciascun cittadino fu chiamato a contribuire alla ripresa economico-culturale italiana con coraggio e spirito di sacrificio. Le immagini catturano una società operosa e vitale, dove le donne cominciano a combattere per i propri diritti, ed il turismo, promosso dallo sviluppo di una rinnovata rete ferroviaria, favorisce il rilancio economico del paese, la sua scoperta e la bella vita. Il parallelismo con la situazione post-pandemica attuale proposto dal curatore della mostra, scuote l’osservatore, stimolandolo a richiamare le risorse necessarie per fronteggiare questo periodo di ripresa, le stesse che hanno permesso al nostro paese di riprendersi dalla distruzione e dall’impoverimento causato dalla guerra. Arianna Rinaldo, attraverso quest’esposizione, non si limita solamente a lanciare un messaggio di speranza, ma ne approfitta anche per mostrarci l’Italia degli anni ’50, quando lo stivale viveva in un epoca caratterizzata da una vita semplice, genuina, attenta ai valori e dove il tempo trascorreva più lentamente. Un’operazione nostalgica che sottolinea lo spirito di rinascita italiano.
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