
Dal 09/10/2021 Al 19/02/2022
Museo Africano – Vicolo Pozzo 1, 37129 Verona
Ingresso a pagamento
Richiesto Green Pass Rafforzato
A chi è rivolto: Amanti di fotografia di strada; Appassionati di culture altre; Curiosi di socprire e approfondire la quotidiana dignità dell’Africa contemporanea.
English version HERE >> ri-Scatto. Oltre lo sguardo | Redemption Beyond The Gaze. Photographic Exhibition by Alberto Frigoli

L’esposizione è stata inaugurata a Verona il 9 ottobre 2021 presso il Museo Africano di Verona ed è stata estesa fino al 19 febbraio 2022. Organizzata da Museo Africano e Festival di Cinema Africano di Verona.

Il Museo Africano dei Missionari Comboniani (Ma) è nato da un’intuizione del vescovo Francesco Sogaro, che espose i primi oggetti inviati dai missionari in una stanza della “Casa Madre” dell’istituto. Il museo venne effettivamente istituito nel 1938 ed è stato pensato come vetrina per le attività dei missionari comboniani in Africa. Nei primi anni Sessanta, il museo si aprì a tutti coloro che desiderassero conoscere l’Africa e in poco tempo divenne un luogo di studio etno-antropologico sull’Africa.
Attraverso la conoscenza racchiusa nei circa venti mila volumi che compongono la Biblioteca di Nigrizia, molti studenti hanno potuto svolgere ricerche e preparare tesi di laurea su tematiche di interesse etno-antropologico aumentando il coinvolgimento di antropologi, ricercatori ed esperti di culture africane coinvolti in quegli anni. Nel 1996 il museo si rinnovò offrendo percorsi multimediali, allestimenti di mostre e organizzazione di laboratori didattici, per rispondere a nuove sensibilità e a nuovi modi di porsi di fronte all’Africa. Pur rimanendo centrale il suo essere “vetrina etnografica” per la conoscenza del Continente, ha trovato nuovi modi per radicarsi sul territorio veronese e diventare strumento di dialogo interculturale nell’incontro con culture altre. Nel 2006 si intraprese un cambiamento nel percorso museale e nel 2014, sotto la direzione di Padre V. Milani, il museo si propose una nuova sfida, intessere un dialogo tra i linguaggi espressi nella ricca collezione etno-antropologica e la tecnologia e i nuovi linguaggi video e multimediali. La ricerca di una compenetrazione avveniva non solo per rendere più attuale la collezione ma, piuttosto, per presentare e contestualizzare le tante complessità e diversità delle realtà africane. Il progetto architettonico è stato curato dall’Architetto Mauro Del Maro, il progetto multimediale e i contributi video sono di Massimiliano Troiani, l’aspetto decorativo è a cura di Laura Fasciolo.

Alberto Frigoli, come viaggiatore, ha attraversato il Continente dagli anni ’70 fino ad oggi cercando di cogliere nelle sue fotografie la bellezza dei gesti spontanei, guidandoci alla scoperta di un’Africa vissuta senza confini e senza tempo. L’idea di esporre molte immagini accostate, che testimonino il presente nell’Africa odierna, è una scelta che avvicina, anche la persona più inesperta, ad una realtà complessa che merita la giusta attenzione.

ri-Scatto. Oltre lo sguardo è organizzata da Museo africano e Festival di Cinema Africano di Verona e si propone di raccontare l’Africa di ogni giorno nelle sue molteplici sfaccettature. Il caleidoscopio di immagini proposte fa emergere la dignità della vita quotidiana, il lavoro e l’arte di rappresentarlo. Sono esposte circa 300 fotografie, selezionate tra migliaia di foto di Alberto Frigoli, che si focalizzano maggiormente sulle attività nei mercati, sull’arte delle insegne dei negozi e degli hotel e in generale sulla vitalità delle strade e delle piazze. Due sono le scelte che caratterizzano questa mostra.
La prima è che si è deciso di accostare molte foto sulle pareti della stanza, messa a disposizione per l’esposizione. In questo modo, sembrano assumere le veci di tessere di un puzzle e, nella testa del visitatore a mano a mano che procede nello spazio espositivo, si va a comporre un’immagine plurima e complessa dell’Africa contemporanea.

La seconda particolarità è il supporto scelto permette di approfondire il taglio che si è voluto dare a questa esposizione.
La stampa con Tonki avviene direttamente su cartone riciclato, in questo modo la fotografia acquisisce una texture materica, quasi pittorica, che va ad arricchirne la complessità. Inoltre, la forma regolare, un quadrato di circa 25cm per lato, permette un’esposizione che ordina, in una parvenza di schema, un susseguirsi di dettagli caotici e vividi che vogliono raccontare l’Africa e che si sottolineano maggiormente attraverso il loro accostamento.

Il percorso espositivo, si sviluppa all’interno di una stanza, inclusa nel percorso museale, in cui sono state appese moltissime foto su tutta la superficie parietale utile. Le piccole dimensioni delle immagini dei Tonki creano una parete espositiva che assomiglia a un mosaico anche se non restituiscono una visione d’insieme lineare e sequenziale ma essa contiene al suo interno il battito di un vivo pezzo di mondo. La prima cosa che colpisce l’occhio è la forte presenza del colore all’interno delle immagini. Molte sfumature accese e accostamenti vivaci contribuiscono a far muovere incessantemente lo sguardo su questi scatti, fra loro diversi, restituendo la sensazione di febbrile movimento di un’Africa viva e fiorente. Subito dopo, alla coscienza arriva la strabiliante quantità di dettagli che sono esposti sullo stesso muro. Uno a fianco all’altro, rendono l’idea di uno spazio e un tempo specifico e, insieme al contrasto di situazioni diverse di vita, si riconoscono e si scoprono nuovi aspetti della complessità di una realtà altra. Infine, ci si ritrova a instaurare un dialogo con queste opere, indipendentemente dalla propria preparazione, pungolati dalla parete tappezzata di scatti che a sua volta osserva il visitatore aspettando un suo commento.

I frammenti di vita quotidiana, che Alberto Frigoli ha raccolto e presentato, smuovono sicuramente curiosità nel visitatore e presentano delle situazioni estranee al quotidiano di molti di noi ma, grazie al suo lavoro, possiamo percepire come vengono vissute in Africa. La sua capacità di catturare così tanti aspetti specifici della vita di tutti i giorni del Continente, rende la sua cifra artistica e restituisce tutta l’energia multiforme e complessa di un Africa vivace e vitale di fronte alla quale il visitatore non può fare altro che cercare di capire il puzzle a cui si trova di fronte.



Vuoi andare all’esposizione?
Ecco gli orari di apertura e le informazioni necessarie!
RICORDA CHE IL 19 FEBBRAIO c’è l’evento di FINISSAGE con disallestimento collettivo: porta a casa il tuo scatto preferito! Ingresso gratuito.
Consiglio: Troverai un’introduzione all’Africa contemporanea a Verona.
DiscordArtE
Have you been there?
Vuoi rimanere con DiscordArtE? Seguici!
